“Inizia la produzione della bomba nucleare B61-12”: lo annunciano dagli Stati Uniti i Sandia National Laboratories. La B61-12, che sostituisce la precedente B61 dislocata dagli USA ad Aviano e Ghedi e in altre basi europee, è un’arma di nuovo tipo. Ha una testata nucleare con quattro opzioni di potenza, selezionabili a seconda dell’obiettivo da distruggere. Non viene sganciata in verticale, ma a distanza dall’obiettivo su cui si dirige guidata da un sistema satellitare. Può penetrare nel sottosuolo, esplodendo in profondità per distruggere i bunker dei centri di comando in un first strike nucleare. Le B61-12, classificate come “armi nucleari non-strategiche”, vengono schierate in Europa — in Italia, Germania, Belgio, Olanda, Gran Bretagna e probabilmente in altri paesi — a distanze tali da poter colpire la Russia. Hanno quindi capacità offensive analoghe a quelle delle armi strategiche.
Un altro sistema d’arma nucleare, che gli Stati Uniti si preparano a installare in Europa contro la Russia, è costituito da missili a raggio intermedio con base a terra. Possono essere lanciati anche dalle installazioni dello “scudo anti-missile”, dislocate dagli USA nelle basi di Deveselu in Romania e di Redzikowo in Polonia, e a bordo di cinque navi da guerra che incrociano nel Mediterraneo, Mar Nero e Mar Baltico a ridosso della Russia. Che tali installazioni abbiano capacità offensive lo conferma la stessa Lockheed Martin. Illustrando le caratteristiche del sistema di lancio verticale Mk 41, usato sia nelle installazioni terrestri che in quelle navali, specifica che esso è in grado di lanciare “missili per tutte le missioni, sia per la difesa sia per l’attacco a lungo raggio, compresi missili da crociera Tomahawk”. Questi possono essere armati di testate nucleari.
L’Europa viene così trasformata dagli USA in prima linea di un confronto nucleare con la Russia, ancora più pericoloso di quello della Guerra fredda.
Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.
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