L’Italia, mentre chiede a Washington di essere ammessa alla Five Eyes, la più potente alleanza spionistica mondiale a guida Usa, boicotta il Forum economico internazionale di San Pietroburgo a scapito dei propri interessi nazionali.
Due eventi – uno a Occidente e uno a Oriente – sono emblematici dei cambianti del quadro internazionale: a Washington la missione del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica); a San Pietroburgo il Forum Economico Internazionale promosso dalla Russia, di cui ci riferisce la giornalista Daria Platonova, esperta di geopolitica.
Nella conferenza stampa a Washington il presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha dichiarato che nessuno dei quattro rapporti dei servizi esaminati dal Copasir ha a che fare col dossier del Corriere della Sera sui “putiniani d’Italia”. La vicedirettrice del Corriere Fiorenza Sarzanini deve quindi spiegare se il dossier se lo è inventato oppure se lo ha redatto in base a “informazioni” ricevute sottobanco dai servizi segreti. Quale ulteriore contributo alla “sicurezza della Repubblica” il presidente del Copasir ha sollecitato l’ammissione dell’Italia alla Five Eyes, la più potente alleanza spionistica mondiale tra Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, perché l’Italia è “terra di frontiera e di cerniera rispetto alla proiezione russa, cinese, ma anche alla minaccia islamica e alle questioni inerenti potrei dire la sopravvivenza dell’Africa”.
Allo stesso tempo l’Italia ha boicottato il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, dove, con una larga partecipazione anche dell’Africa, sono stati affrontati temi di primaria importanza. Come documenta anche il New York Times, la mossa dell’Occidente di bloccare le importazioni di petrolio e gas dalla Russia è un boomerang soprattutto per l’Europa, poiché Cina e India li acquistano a prezzi scontati aprendo alla Russia nuovi sbocchi ad Est. Escludendosi da un nuovo grande mercato internazionale che si sta formando nell’ottica di un mondo multipolare, l’Italia compromette i suoi stessi interessi nazionali.
Tutto questo viene nascosto dal nostro mainstream politico-mediatico, il quale ci fa credere che tutto il mondo abbia condannato e isolato la Russia, mentre – come documenta l’importante Wilson Center di Washington – “i Paesi che hanno sanzionato la Russia per l’Ucraina rappresentano solo il 16% della popolazione mondiale”.
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