Palestina Martoriata. A Natale Ancora Bombe sui Campi Profughi Dàdi Gaza. Respinto il Piano di Pace Egiziano
Nel giorno del Natale cristiano cattolico, Israele non ferma le sue bombe e devasta con un raid aereo il campo profughi di Maghazi.
NATALE A GAZA: ANCORA COLPITI CIVILI PALESTINESI
Il campo si trova al centro della Striscia di Gaza ed il bollettino delle vittime sarebbe di almeno 106 persone ma purtroppo è destinato a salire.
Il giorno di Natale è stato trasformato in una delle giornate più sanguinose dall’inizio dell’operazione militare israeliana in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso.
I registri del vicino ospedale di Al-Aqsa hanno annotato un numero impressionante di feriti, almeno secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa americana Associated Press.
ISRAELE COLPISCE IN PALESTINA ANCHE LA MEZZALUNA ROSSA
Mentre l’esercito israeliano IDF ha dichiarato di aver avviato una verifica sul campo dei danni e delle vittime a Maghazi, la Mezzaluna Rossa, equivalente della Croce Rossa occidentale, ha riferito sul social X che proiettili di artiglieria hanno colpito la sede di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, uccidendo alcuni sfollati che si trovavano al suo interno.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito di “testimonianze strazianti” raccolte dalle sue squadre di medici negli ospedali della Striscia di Gaza dove si trovano le vittime dei bombardamenti.
In un altro episodio, il ministero della Sanità di Gaza ha detto che anche 10 membri di una famiglia sono stati uccisi in un raid nel campo di Jabalia.
NETANIAHU: “AVANTI FINCHÈ NON LI FINIAMO”
Intanto il premier israeliano Benjamin Netaniahu ha visitato di nuovo l’esercito nella Striscia, sottolineando come non intende fermare le operazioni, “fino alla fine, finché non li finiamo. Niente di meno”.
Netaniahu è molto contestato in Israele, soprattutto dai parenti degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Secondo fonti dell’esercito israeliano che hanno riferito alla Knesset, il parlamento israeliano, reparti di terra sono entrati “all’alba di oggi nei campi profughi nel settore centrale della Striscia di Gaza” portando la presenza delle forze armate con la stella di David ad essere presenti in tutta la Striscia.
FALLISCE IL NEGOZIATO EGIZIANO PER UNA TREGUA IN PALESTINA
Hamas e la Jihad Islamica hanno respinto la proposta egiziana di sostituire il loro governo a Gaza in cambio di un cessate il fuoco permanente. Lo riporta Haaretz sulla base di indiscrezioni giunte oggi dall’Egitto. Il piano egiziano, appoggiato dal Qatar, prevedeva un nuovo scambio di prigionieri, seguito da un cessate il fuoco permanente e dalla futura costituzione a Gaza di un governo di tecnocrati. Dalla Striscia anche il sito di informazione ‘Gaza Report’ scrive di aver appreso che Hamas e la Jihad islamica ”hanno respinto ufficialmente” il piano egiziano.
ISRAELE COLPISCE GENERALE IRANIANO IN SIRIA
Non ha aiutato alle trattative l’uccisione di un importante generale delle Guardie rivoluzionarie, l’esercito ideologico iraniano. L’agenzia di stampa ufficiale iraniana, IRNA, ha riferito che il generale Razi Moussavi è stato ucciso in Siria in un attacco vicino a Damasco attribuito a Israele.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato che Israele “pagherà certamente per questo crimine”, segno della “frustrazione e dell’impotenza del regime sionista nella regione”.
FRONTE CALDO ANCHE IL CONFINE CON IL LIBANO. IN PALESTINA 21 MILA MORTI
Intanto Israele alza il livello di allerta al confine del Libano. Dall’inizio della guerra 80 mila cittadini israeliani residenti nelle città di confine dell’Alta Galilea sono stati sfollati, a causa degli scontri con gli Hezbollah in quell’area.
A testimoniare la vergogna e il dolore rimane lo sconcertante numero di vittime in quella terra, che secondo i credenti cristiani, ha visto la nascita di Gesù: dal 7 ottobre ad oggi sono quasi 21 mila morti e 55 mila i feriti.
Davide G. Porro
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