Missili Anche Italiani contro la Russia
Grandangolo – Pangea
“Il Presidente Biden – riporta il New York Times – spiana la strada all’Ucraina per il lancio i armi occidentali a lungo raggio in profondità nel territorio russo, a patto che non utilizzi armi fornite dagli Stati Uniti”. Gran Bretagna e Francia hanno già inviato all’Ucraina i propri missili da crociera a lancio aereo: sono noti come Storm Shadow in Gran Bretagna e SCALP in Francia.
Principale fautore dell’uso di questi missili contro la Russia è il primo ministro britannico, il laburista Keir Starmer: dopo essere stato a Kiev col segretario di Stato USA Blinken ed essere stato ricevuto a Washington dal presidente Biden, ha incontrato a Roma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
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Alla conferenza stampa congiunta Starmer ha sottolineato che “dobbiamo mettere l’Ucraina nella migliore posizione possibile”, ossia metterla in grado di effettuare attacchi missilistici in profondità nel territorio russo. Giorgia Meloni ha dichiarato che “per quello che riguarda l’autorizzazione dei missili a lungo raggio, in Italia questa autorizzazione oggi non è in discussione”, aggiungendo però che comunque “sono tutte decisioni che condividiamo con i nostri Alleati.”
Giorgia Meloni cerca in tal modo di nascondere il fatto che i missili Storm Shadow / SCALP, che Gran Bretagna e Francia hanno già fornito a Kiev per “attacchi in profondità contro bersagli di alto valore, come i bunker rinforzati”, sono fabbricati da MBDA, il gruppo europeo per la produzione di missili di cui l’Italia fa parte, insieme a Francia e Gran Bretagna, tramite la Leonardo con una quota azionaria del 25% . La Leonardo produce gli inseguitori elettro-otticii, ossia gli “occhi” che guidano i missili sugli obiettivi, settore in cui è leader mondiale.
Allo stesso tempo, sempre tramite la Leonardo, l’Italia partecipa alla produzione di missili nucleari forniti alla Francia dal gruppo MBDA. L’Italia si è inoltre impegnata a produrre –insieme a Francia, Germania e Polonia – missili da crociera lanciati da terra con una gittata superiore a 500 km. Questi missili, che saranno sicuramente armati di testate nucleari, sono della stessa categoria dei missili nucleari USA schierati a Comiso negli anni Ottanta, che vennero eliminati in base al Trattato INF sulle forze nucleari intermedie, stipulato da USA e URSS nel 1987, ma stracciato dagli Stati Uniti nel 2018. In tal modo l’Italia, in completa violazione del Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari (ratificato ai sensi della legge 24 aprile 1975), concorre alla escalation nucleare contro la Russia. In tale quadro parteciperà, dal 14 al 24 ottobre, alla Steadfast Noon, l’esercitazione NATO di guerra nucleare.
Manlio Dinucci
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