La Federazione degli Scienziati Americani conferma in gennaio la notizia data da Grandangolo nel dicembre 2022 in base a un documento della US Air Force: l’aereo C-17A Globemaster è stato autorizzato a trasportare in Italia e altri paesi europei la bomba nucleare USA B61-12. Poiché funzionari dell’Amministrazione Biden avevano annunciato che l’invio delle B61-12 sarebbe stato anticipato a dicembre, noi riteniamo che le nuove bombe nucleari USA stiano già arrivando in Europa per essere schierate contro la Russia.
USA e NATO stanno riversando in Ucraina enormi quantità di munizioni per l’artiglieria pesante fornita alle forze armate di Kiev. Gli Stati Uniti – secondo i dati ufficiali – hanno finora inviato in Ucraina oltre un milione di munizioni per obici da 155 mm, più decine di migliaia di missili. Circa 300.000 proiettili provengono dai depositi militari USA in Israele. L’invio di armi è gestito da una rete internazionale, in cui svolge un ruolo centrale Camp Darby, il più grande arsenale USA fuori dalla madrepatria, collegato al porto di Livorno e all’aeroporto militare di Pisa. Gran Bretagna, Francia, Polonia e Finlandia stanno fornendo carrarmati a Kiev, e la Polonia sta acquistando dagli USA carroarmati Abrams una parte dei quali può essere destinata all’Ucraina.
Contemporaneamente USA e NATO stanno potenziando lo schieramento delle loro forze in Europa, sempre più a ridosso della Russia. In Romania la NATO ha dislocato aerei AWACS, dotati delle più sofisticate attrezzature elettroniche, tenuti costantemente in volo presso lo spazio aereo russo. Sempre in Romania il Pentagono ha schierato la 101esima Divisione Aviotrasportata, che viene dispiegata in Europa per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale.
La NATO e la UE istituiscono “una task force sulla resilienza e le infrastrutture critiche”. “La NATO – dichiara il Consiglio dell’Unione Europea – rimane il fondamento della nostra difesa collettiva. Riconosciamo il valore di una Difesa europea più forte, che contribuisca alla sicurezza transatlantica e sia complementare e interoperabile con la NATO”.
Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.
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