La sospetta dichiarazione delle Nazioni Unite contro la Siria: un paese in guerra o in guerra civile?
Mondialisation 15 giugno 2012
Generalità
Mentre i Ponzio Pilato del Consiglio di sicurezza si lavano le mani con il sangue dell’iniziativa di Kofi Annan, il confine della Siria con Libano e Turchia diventa un campo di battaglia, dove migliaia di combattenti stranieri – di Afghanistan, Libia, Bosnia, Cecenia, emirati e sultanati arabi – si infiltrano e diffondono su tutto il confine, sostenuti da migliaia di mercenari arabo-atlantici. Anzi, sta diventando sempre più chiaro che i padroni della guerra imperialista contro la Siria vogliono, a qualsiasi prezzo, rovesciare l’equilibrio di potere a favore del governo siriano, ottenuto a seguito della caduta dell’emirato islamico di Bab Amr, lo scorso marzo. Tutti i dati sul campo, accumulati di recente, indicano che la crisi siriana si sta dirigendo verso una esacerbazione militare che di certo non porta ad una guerra civile, come desiderato dagli imperialisti, ma al crollo del tempio di Dagon [1] sulla testa Sansone e dei Filistei assieme.
La sospetta dichiarazione delle Nazioni Unite
Finalmente, dopo quindici mesi di violenze, terrorismo ed ingerenza arabo-atlantica negli affari interni della Siria, il segretario per il mantenimento della pace delle Nazioni Unite, Herve Ladsous, ha dichiarato il 12 giugno, che la Siria “è in stato di guerra civile” [2].
Tuttavia, prima di farsi prendere dalla “gloriosa scoperta” di Ladsous, è meglio osservare da vicino le sue parole, per svelare ciò che vi è di nascosto e in preparazione per la Siria nei postriboli delle Nazioni Unite e della Santa Alleanza arabo-atlantica. Inoltre, vista in superficie, la dichiarazione di Ladsous nega, infine, la propaganda arabo-atlantica che ci abbaglia da quindici mesi con le bugie circa la natura pacifica, “trascendentale” e “monaco-santificata” della cosiddetta “rivoluzione” siriana. Purtroppo, dopo tante vittime e sangue versato sulle strade della cospirazione imperialista contro la Siria, l’ONU ammette che il conflitto “adesso” si svolge tra due gruppi armati ‘fino ai denti’.” Onestamente, il signor Ladsous merita un grande ringraziamento dal popolo siriano per la sua “gloriosa scoperta”! Tuttavia, il nostro stato di esaltazione ben presto evaporerà, dal momento che ogni sentimento di estasi è condannato dalla sua breve durata. Vista in profondità, questa affermazione nasconde delle cattive intenzioni, e prepara dei giorni sanguinosi per la Siria.
In primo luogo, dobbiamo partire dal fatto che da quando le violenze sono iniziate, la posizione delle Nazioni Unite nei confronti della Siria è stata sospettata, e in diverse occasioni, il Segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha reso parziali dichiarazioni su questo paese, in particolare nella sua reazione agli attacchi terroristici che hanno colpito al cuore Damasco. Purtroppo, mentre questi attacchi terroristici avevano le “impronte digitali” di al-Qaida [3], Ki-moon angelizzava i gruppi armati dell’“opposizione”, che hanno terrorizzato la popolazione civile, trattandola come la prima “avanguardia” delle rivoluzioni “primaverili” e demonizzando le forze di sicurezza che difendevano il paese contro l’infestazione terrorista, ed infine incriminando il presidente Bashar al-Assad di tutti i vizi dei figli di Adamo. Quindi, il Segretario Generale si è precipitato a sostenere la Santa Alleanza nella sua campagna contro la Siria.
In secondo luogo, le diverse visite in Siria dell’inviato delle Nazioni Unite e della Lega araba, Kofi Annan, e il dispiegamento di osservatori delle Nazioni Unite, sono stati utilizzati dalla Santa Alleanza al fine di raggiungere un unico obiettivo: fornire i gruppi armati e i combattenti stranieri del tempo necessario, di cui avevano bisogno, in modo da potersi riorganizzare, armare – e questa volta pesantemente – e penetrare di nuovo nel paese attraverso il confine con il Libano e la Turchia. Va ricordato qui che il nord del Libano si è recentemente trasformato in una sorta di emirato salafita [4], fornendo agli insorti siriani una retrovia sicura [5]. La prova è che, dal cessate il fuoco del 12 aprile, i gruppi armati hanno preso il controllo di gran parte della Siria e del nord del Libano, e sono riusciti a cacciare l’esercito siriano e l’esercito libanese, come affermato da Hervé Ladsous [6]. Inoltre, ora che i gruppi armati hanno rafforzato i propri ranghi, sostenuti da migliaia di terroristi e mercenari stranieri, la Santa Alleanza e la sua bella [7], il Consiglio nazionale siriano (CNS), annunciano la morte dell’iniziativa di Annan, senza preoccuparsi di seppellirla.
In terzo luogo, il governo siriano ha espresso il suo “stupore” per la dichiarazione sospetta di Ladsous, e l’ha considerata una violazione della prevista neutralità dei funzionari delle Nazioni Unite. Una dichiarazione del ministero degli esteri ha sottolineato che la Siria aveva atteso e attende che i funzionari delle Nazioni Unite affrontino con obiettività e neutralità gli ultimi sviluppi in Siria, soprattutto dopo il dispiegamento degli osservatori internazionali nella maggior parte dei governatorati siriani: “Parlando di guerra civile in Siria, non si allineano alla realtà e si contraddicono con gli orientamenti del popolo siriano, perché ciò che sta accadendo in Siria è una guerra contro dei gruppi armati che hanno scelto il terrorismo, come voce per raggiungere i loro obiettivi e attuare il loro complotto contro il futuro del paese“, dice la nota. [8]
Tenendo conto dei tre punti citati in precedenza, la dichiarazione di Ladsous ricade sotto la rete del sospetto. A cosa servono queste assurdità e queste menzogne ufficiali! Ne sapete abbastanza della propaganda imperialista per comprendere l’assurdità di questa affermazione a priori ostile alla Siria.
Stato di guerra o stato di guerra civile?
Dichiarando che la Siria è in stato di guerra civile, il segretario delle Nazioni Unite crea la falsa immagine di ciò che accade sul campo e mira a raggiungere diversi obiettivi:
In primo luogo, parlare di una guerra civile falsifica la realtà che la Siria è in guerra contro i gruppi terroristici di al-Qaida e del wahhabismo, una volta considerati il nemico più pericoloso dalle potenze occidentali, sono oramai visti da queste stesse potenze come i “messia salvatori” dei popoli arabi.
In secondo luogo, il termine “guerra civile” dà l’impressione che il governo siriano sia caduto e il regime crollato. Inoltre, questo lavoro crea panico tra la popolazione siriana, sostenendo che il paese sia ora diviso e lacerato da gruppi belligeranti: il regime “canaglia” da un lato ed i ‘santi’ dell’opposizione dall’altro lato.
In terzo luogo, la dichiarazione di Ladsous nega alla Siria il diritto e il dovere – secondo il diritto internazionale – di sradicare il terrorismo e affrontare omicidi, rapimenti, attentati contro strutture governative e private. Secondo il diritto internazionale e l’accordo iniziale con le Nazioni Unite del 19 aprile 2012, è dovere delle autorità siriane “affrontare questi crimini e imporre la propria autorità su tutto il territorio siriano” [9].
In quarto luogo, questa dichiarazione fornisce alla Santa Alleanza una scusa per intervenire militarmente in Siria senza ritornare al Consiglio di sicurezza, giustificando la sua aggressione dichiarando che la situazione in Siria è simile, sul lato umanitario, a quella della Bosnia negli anni ’90. Questo crea, in effetti, uno scenario hollywoodiano che permetterebbe alla NATO e ai suoi alleati arabi – le monarchie dispotiche oscurantiste della penisola arabica – di intervenire con il pretesto dubbioso della “Responsabilità a proteggere” (R2P). Tragicamente, l’applicazione di tale responsabilità in Libia ha portato alla completa demolizione del paese e al suo ritorno all’età della pietra [10].
In quinto luogo, dire che la Siria è entrata in una guerra civile ha il fine di “negare” il fatto che la maggioranza del popolo siriano sostiene il suo governo nella sua guerra contro il terrorismo, e in secondo luogo, da l’impressione che i siriani siano lacerati dalla loro appartenenza etnica, religiosa e confessionale; cosa che preparerebbe la divisione della Siria in diversi stati religiosi, etnici e confessionali.
In sesto luogo, tenendo conto dei punti citati in precedenza, la Santa Alleanza arabo-atlantica sarebbe liberata da ogni obbligo del diritto internazionale, e avrebbe il diritto di inviare i suoi arsenali e i suoi mercenari direttamente ai gruppi armati, senza paura della “rabbia” dello Zeus delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, sulla base del fatto che lo Stato siriano sarebbe crollato, e che il regime “canaglia” alawita starebbe assassinando la maggioranza sunnita, uno scenario che è stato ben giocato in Somalia, Bosnia e Kosovo. A maggior ragione, i gruppi armati hanno già ricevuto, negli ultimi due mesi, moderne e sofisticate armi anticarro e antiaereo, ed artiglieria pesante, dalle monarchie arabe oscurantiste e dalle potenze imperialiste, al fine di distruggere la supremazia dell’esercito siriano [11], permettendo ai gruppi terroristici di occupare e mantenere “zone franche” lungo il confine con il Libano e la Turchia, e vicino alle grandi città, in particolare presso Damasco e Aleppo [12].
Troviamo utile aprire la parentesi qui e ci chiediamo perché la Santa Alleanza arabo-atlantica non applica la sua “responsabilità a proteggere” (R2P) nel caso della strage del popolo palestinese da parte dei soldati israeliani? Chiudiamo la parentesi.
La Siria in guerra contro il terrorismo
Tutti sanno ormai che una nuova “Santa Alleanza” è stata conclusa già quindici mesi fa tra l’imperialismo statunitense, il colonialismo europeo, l’islamismo turco e l’oscurantismo arabo. I principi divini di tale alleanza sono stati già applicati nella campagna arabo-atlantica contro la Siria. L’anima eterna di questa alleanza dei messia liberatori è l’assolutismo arabo. Comunque, tutta la campagna politica e diplomatica, l’armamento dei gruppi terroristici e l’infiltrazione di migliaia di mercenari in territorio siriano, riposano sulle spalle degli emirati e sultanati arabi. Aggiungete a questi sforzi di guerra, la cacciata degli ambasciatori siriani dai paesi occidentali [13], le sanzioni economiche arabe e occidentali contro il popolo siriano [14], le minacce di intervento militare, la propaganda arabo-atlantica contro il governo siriano, gli attacchi terroristici e i massacri contro i civili e le istituzioni dello Stato, potremmo anche citarne decine, per non parlare degli attacchi terroristici contro le comunità delle minoranze su iniziativa del settarismo religioso e confessionale diffuso dai media arabi; tutti questi sono atti di guerra contro la Siria e il popolo siriano.
In questo contesto, Faisal al-Qudsi, figlio dell’ex capo di Stato siriano Nazim al-Qudsi, ha detto che le sanzioni economiche colpiscono non solo il regime, ma l’intero Paese: “Da aprile, non vi è più turismo, questo rappresentava il 15% del PIL. Da novembre, le esportazioni di petrolio sono cessate, e questo rappresentava il 30% del PIL. A causa delle sanzioni sulle esportazioni dalla Siria, questi prodotti potevano essere esportati solo in Giordania, Iraq e Libano“[15], spiega in un’intervista a BBC World Service.
Tutti i dati riportati indicano che lo scopo principale della Santa Alleanza arabo-atlantica è distruggere la Siria e farla a pezzi, in un puzzle etnico e religioso.
Il destino del villaggio di Macondo
Detto questo, dobbiamo ancora dire agli ingenui del mondo arabo che si lasciano trattare come marionette nelle mani delle potenze imperialiste, che credevano e credono ancora che il conflitto che si svolge in Siria sia tra il vero messia liberatore della presunta “rivoluzione” e i demoni del regime siriano, diciamo loro: “Dormite bene! Fate sogni tranquilli! Domani, vi renderete conto con Aureliano” [16] che era tutto previsto nelle pergamene di Melquiades [17], e che la storia della cosiddetta “Primavera araba” era già stata scritta nei postriboli dell’imperialismo; quindi capirete che la vostra storia, parte della storia del genere umano, finisce qui e con voi, questo è il destino del villaggio di Macondo [18].
Testo originale in francese :
http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=31438
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Note
[1] Dagon era un dio importante dei popoli semitici del Nord-Ovest. Era il dio delle sementi e dell’agricoltura ed era venerato dagli antichi Amorrei, gli abitanti di Ebla ed Ugarit ed è stato una delle principali divinità dei Filistei.
[2] Russia Today 13 giugno 2012. Syria now in state of civil war – UN
[3] Russia Today. 17 febbraio 2012. Guns & Glory in Syria: Al-Qaeda, US recipe for disaster
[4] CBS News. 2 giugno 2012. Pro and anti-Syrian groups clash in north Lebanon
[5] Russia Today. 4 giugno 2012. Clandestine intervention fuels Syrian conflict
[6] Syria now in state of civil war – UN, loc. cit
[7] Nella credenza popolare, il gufo, come uccello notturno e inquietante, porta miseria e annuncia la morte, rattrista chi l’osserva nel suo nido, ipnotizza i viandanti o getta il malocchio sui cacciatori.
[8] SANA. 13 giugno 2012. Le ministère des AE: les déclarations de Ladsous sur une guerre civile en Syrie ne se conforme pas avec la réalité
[9] loc. cit.
[10] Russia Today. 19 ottobre 2011. ‘NATO has bombed Libya back to Stone Age’
[11] al-Akhbar. 8 giugno 2012
[12] Hörstel, Christoph R. 14 giugno 2012. Terror zone shift: Syrian insurgents ‘try to set up new belt of strongholds’ (Op-Ed)
[13] Barluet, Alain. 30 maggio 2012. Les Occidentaux expulsent les ambassadeurs syriens. Le Figaro.
[14] Le Monde. 19 febbraio 2012. L’économie syrienne se désagrège sous l’effet des sanctions internationales
[15] loc. cit.
[16] In “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, Aureliano è il figlio di Aureliano Babilonia e della zia di quest’ultimo, Amaranta Ursula. Nasce con una coda di maiale. Lasciato incustodito dal padre dopo la morte della madre durante il parto, muore poco dopo la nascita divorato dalle formiche.
[17] In “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, Melquiades è un profeta zingaro che fa amicizia con il primo Buendia. Insieme cercano la pietra filosofale. Melquiades viene dichiarato morto, ma ritorna da Buendia dove ha scritto delle pergamene. Tormenta sempre la casa, e i suoi scritti raccontano la maledizione sui Buendia.
[18] Macondo è un villaggio fittizio nel romanzo “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, perso da qualche parte nella giungla del Sud America. Nel suo isolamento, Macondo prima vive in un mondo volto verso la magia, sotto l’influenza degli zingari che ne hanno la conoscenza.
Dottore in Ricerca in Studi francesi (UWO, 2010), Fida Dakroub è una scrittrice e ricercatrice del “Gruppo di ricerca e studio sulle letterature e le culture del mondo francofono” (GRELCEF) presso l’University of Western Ontario. È autrice di «L’Orient d’Amin Maalouf, Écriture et construction identitaire dans les romans historiques d’Amin Maalouf» (2011).
Per contattare l’autrice: Bof Dakroub