Gli Stati Uniti – come annunciato lo scorso mese* – hanno cominciato in dicembre a inviare in Italia e altri paesi europei le nuove bombe nucleari B61-12. Lo conferma un documento ufficiale del Dipartimento della US Air Force. Esso stabilisce “le norme di sicurezza per le operazioni degli aerei C-17 che trasportano armi B61-12 nell’area di responsabilità del Comando Europeo degli Stati Uniti”. Tale area, nella geografia del Pentagono, comprende non solo l’Europa ma l’intera Federazione Russa.
Il documento specifica quali armi nucleari vengono trasportate con i C-17 Globemaster, i più grandi aerei USA da trasporto militare.Essi portano dagli Stati Uniti in Europa le bombe nucleari B61-12 e dall’Europa negli Stati Uniti le bombe che esse sostituiscono: le B61-3, B61-4 e B61-7. Una singola B61-12 ha infatti quattro opzioni di potenza a seconda dell’obiettivo da colpire. I C-17 Globemaster – specifica sempre il documento – trasportano anche altre armi nucleari: B61-11, W78, W80-1, B83-1, W87-0.
Le norme di sicurezza elencate nel documento confermano la pericolosità delle operazioni di carico, trasporto e scarico delle armi nucleari. Vi può essere “la probabilità di incendio di un aereo con armi nucleari a bordo” e un guasto dell’aereo mentre è in. volo che costringe a “un atterraggio di emergenza” o allo “sgancio di un’arma nucleare”.
Lo schieramento sul nostro territorio nazionale delle nuove bombe nucleari USA – armi da first strike con guida di precisione e capacità anti-bunker, di cui saranno dotati soprattutto i caccia F-35 – espone l’Italia in prima linea nel sempre più pericoloso confronto tra NATO e Russia. In tal modo l’Italia viola il Trattato di Non-Proliferazione delle Armi Nucleari, ratificato nel 1975, il quale stabilisce: “Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari, direttamente o indirettamente”.
La puntata si chiude con una intervista allo storico Franco Cardini sul silenzio del governo e parlamento italiani e sulla fase storica che viviamo.
Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.
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