Il Cessate il Fuoco degli Incendiari
Pangea la Rassegna Stampa Internazionale di Byoblu
Nella tragica sceneggiata del “cessate il fuoco tra Israele e Hamas”, il presidente Biden, che ha sostenuto e armato Israele nella demolizione della Palestina, recita il ruolo di mediatore di pace; il premier Netanyahu, che ha attuato il genocidio dei Palestinesi, recita il ruolo di rappresentante di un paese aggredito e costretto a difendersi. Vi sono prove certe che il piano di Hamas di attaccare Israele era da tempo noto ai comandi e servizi segreti israeliani, che l’hanno agevolato in base a una strategia analoga a quella dell’attacco dell’11 settembre 2001 a New York e Washington che servì agli USA per scatenare la “guerra globale al terrorismo”.
Il “cessate il fuoco”, ossia l’interruzione del bombardamento israeliano di Gaza, servirà comunque (se attuato) a salvare vite palestinesi, dopo che oltre 100 mila palestinesi, in stragrande maggioranza civili, sono stati trucidati. Resta però un territorio, quello di Gaza, distrutto e occupato militarmente da Israele; resta la Cisgiordania, dove prosegue il genocidio per demolire le basi dello Stato di Palestina. Resta la strategia di guerra attuata in un Medioriente che l’Occidente non riesce più a dominare.
Tale situazione non riguarda solo il Medioriente. Il confronto è ormai globale: da un lato l’Occidente che ricorre alla guerra per mantenere il predominio unipolare in un mondo che cambia; dall’altro l’emergere di un mondo multipolare, con l’avanzata economica della Cina, la resistenza della Russia, l’allargamento dei BRICS. Per alimentare la guerra l’apparato politico-mediatico diffonde l’idea di un nemico che sempre più minaccia le “democrazie dell’Occidente”.
Emblematico è quanto il Segretario Generale della NATO Mark Rutte ha dichiarato al Parlamento Europeo: “La guerra della Russia contro l’Ucraina continua. Allo stesso tempo, la Russia sta accelerando la sua campagna di destabilizzazione contro i nostri Paesi con attacchi informatici, tentativi di assassinio, atti di sabotaggio e altro ancora. E la Russia non è sola. Ha al suo fianco la Cina, la Corea del Nord e l’Iran. Nel frattempo, persistono molti altri pericoli, dal terrorismo alla proliferazione nucleare, alla disinformazione.” Il Segretario della NATO chiede quindi all’Europa di “aumentare rapidamente la produzione di beni cruciali, tra cui navi, carri armati, jet, munizioni, satelliti e droni”. Ciò implica un ulteriore aumento della già colossale spesa militare a scapito delle spese sociali.
Manlio Dinucci
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