Gli F-35 israeliani sono già in guerra

«Stiamo volando con gli F-35 su tutto il Medio Oriente e abbiamo giàattaccato due volte su due differenti fronti»: lo ha annunciato ieri il generale Amikam Norkin, comandante della Forza aerea israeliana, alla conferenza sulla «superioritàaerea»in svolgimento a Herzliya (un sobborgo di Tel Aviv) con la partecipazione dei massimi rappresentanti delle aeronautiche di 20 paesi, Italia compresa.

Il generale non ha specificato dove sono stati impiegati gli F-35, ha lasciato peròintendere che uno degli attacchi èstato effettuato in Siria. Ha inoltre mostrato limmagine di F-35 israeliani in volo su Beirut in Libano, ma quasi certamente sono giàstati usati per missioni non di attacco anche in Iran.

Israele, uno dei 12 «partner globali»del programma F-35 capeggiato dalla statunitense Lockheed Martin, èstato il primo ad acquistare il nuovo caccia di quinta generazione, che ha ribattezzato «Adir»(Potente). Ha ricevuto finora nove dei 50 F-35 ordinati, tutti del modello A a decollo e atterraggio convenzionali, ed èprobabile che ne acquisti 75. Obiettivo realizzabile, dato che Israele riceve dagli Stati uniti, ogni anno, un aiuto militare di circa 4 miliardi di dollari.

Nel luglio 2016 èiniziato, nella base Luke della U.S. Air Force in Arizona, laddestramento dei primi piloti israeliani di F-35. Dopo aver seguito un corso di oltre tre mesi negli Usa, per conseguire il brevetto devono effettuare alcuni mesi di addestramento al «volo reale»in Israele.  Finora ne sono stati formati circa 30.  Il 6 dicembre 2017, la Forza aerea israeliana ha dichiarato operativa la sua prima squadra di F-35.

Israele partecipa al programma F-35 anche con la propria industria militare. Le Israel Aerospace Industriesproducono ali del caccia; la Elbit Systems-Cyclonefabbrica componenti della fusoliera; la Elbit Systems Ltd sta sviluppando un display per il casco di terza generazione, di cui saranno dotati tutti i piloti di F-35. Lannuncio del generale Norkin che lF-35 èfinalmente«combat proven»(provato in combattimento) ha quindi un primo effetto pratico: quello di dare impulso al programma dellF-35 che ha incontrato numerosi problemi tecnici e necessita continui ammodernamenti con costi aggiuntivi che fanno lievitare il costo giàenorme del programma. Il complesso software del caccia èstato finora modificato oltre 30 volte e richiede ulteriori aggiornamenti. Lannuncio del generale Norkin èstato quindi particolarmente apprezzato dallamministratore delegato della Lockheed Martin, Marillyn Hewson, uno dei relatori alla conferenza sulla «superioritàaerea».

Lannuncio che Israele ha giàimpiegato gli F-35 in unazione reale di guerra serve allo stesso tempo quale avvertimento allIran. Gli F-35A, quelli acquistati da Israele, sono progettati soprattutto per luso di armi nucleari, in particolare della nuova bomba B61-12 a guida di precisione in fase finale di realizzazione, che gli Stati uniti, oltre a schierare in Italia e altri paesi europei, forniranno quasi certamente anche a Israele, unica potenza nucleare in Medioriente, in possesso di un arsenale stimato in 100-400 armi nucleari. 

Le forze nucleari israeliane sono integrate nel sistema elettronico Nato, nel quadro del«Programma di cooperazione individuale»con Israele, paese che, pur non essendo membro della Alleanza, ha una missione permanente al quartier generale della Nato a Bruxelles.In tale quadro Italia, Germania, Francia, Grecia e Polonia hanno partecipato con gli Usa alla Blue Flag 2017, la piùgrande esercitazione internazionale di guerra aerea nella storia di Israele, in cui sono state effettuate anche prove di attacco nucleare.

Manlio Dinucci

 


Articles by: Manlio Dinucci

About the author:

Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.

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