G7 ITALIA: Un Vertice di Guerra

Il mainstream ha presentato il Vertice G7 in Puglia, sotto presidenza italiana, come una sorta di grande evento mondano, ignorando il Comunicato finale: un documento di circa 40 pagine con cui il G7 – composto dalle 6 maggiori potenze della NATO più il Giappone, principale partner NATO in Asia Orientale – enunciano il loro programma. Denunciano la Russia per “la brutale e ingiustificabile guerra di aggressione contro l’Ucraina, e per la palese violazione da parte del diritto internazionale e dei principi fondamentali che sono alla base dell’ordine internazionale.”

Annunciano quindi che “il G7 lancerà prestiti straordinari, al fine di rendere disponibili circa 50 miliardi di dollari di finanziamenti aggiuntivi per l’Ucraina entro la fine dell’anno, e che tali prestiti saranno rimborsati da entrate derivanti dall’immobilizzazione di beni sovrani russi detenuti nell’Unione Europea.” Il G7 dichiara quindi che “il continuo sostegno della Cina alla base industriale russa della Difesa sta permettendo alla Russia di mantenere la sua guerra illegale in Ucraina” e intima alla Cina di “cessare il trasferimento alla Russia di materiali a duplice uso.”

Allo stesso tempo il G7 accusa la Cina di attuare “politiche e pratiche non di mercato che stanno portando a ricadute globali e dannose sovraccapacità in una gamma crescente di settori, minando i nostri lavoratori, le nostre industrie, la nostra resilienza economica e la nostra sicurezza.” Questi e altri passaggi del Comunicato del Vertice dimostrano chiaramente qual è la posta in gioco delle guerre e dei preparativi di guerra che gli Stati Uniti e le altre maggiori potenze dell’Occidente stanno conducendo dall’Europa al Medioriente e all’Asia Orientale, dall’Africa all’America Latina.

Con tale strategia l’Occidente cerca di conservare il predominio che sta perdendo di fronte all’emergere di un mondo multipolare. Basti ricordare che il debito nazionale degli Stati Uniti ha superato i 34.000 miliardi di dollari e che nei prossimi dieci anni supererà i 56 mila miliardi di dollari. IlBollettino degli Scienziati Atomici Statunitensi avverte, in base a precisi dati, che siamo di fronte a “una massiccia ricostruzione dell’intero arsenale nucleare statunitense, che comprende anche nuovi missili terrestri a lungo raggio, nuovi sottomarini, nuovi bombardieri stealth a lungo raggio che trasporteranno i nuovi missili da crociera stealth e importanti aggiornamenti ai missili trasportati dai sottomarini. Il costo totale di tutto questo, mantenendo gli armamenti esistenti, sarà di oltre 1.200 miliardi di dollari.”

Manlio Dinucci

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Articles by: Manlio Dinucci

About the author:

Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.

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