Dietro la Strage di Mosca

Grandangolo Pangea

L’attacco terroristico alla sala concerti di Mosca, che ha provocato la morte di 140 inermi civili (numero che può aumentare dato l’alto numero di feriti) è stato compiuto da quattro killer professionisti, membri dell’ISIS-K (Stato Islamico Khorasan), che hanno compiuto la strage con spietata freddezza.  La dinamica dell’attacco dimostra che è impossibile che abbiano agito da soli.

Lo sottolinea il presidente Putin nel discorso di cittadini della Russia: “Hanno tentato di fuggire e si stavano dirigendo verso l’Ucraina, dove, secondo le prime informazioni, era stata preparato per loro un varco sul lato ucraino per attraversare il confine di Stato. Stiamo identificando e smascherando la base di complici che sta dietro dietro questi terroristi: coloro che hanno fornito loro il trasporto, pianificato le vie di fuga dalla scena del crimine e preparato i nascondigli con armi e munizioni. Tuttavia, è già chiaro che non ci troviamo di fronte semplicemente a un attacco terroristico pianificato con cura e cinismo, ma a un omicidio di massa premeditato e organizzato. Come i nazisti che un tempo compivano massacri nei territori occupati, hanno pianificato un’esecuzione dimostrativa, un sanguinoso atto di intimidazione. Tutti gli autori, gli organizzatori e le menti di questo crimine saranno puniti in modo giusto e inevitabile, chiunque essi siano e chiunque li abbia diretti. Identificheremo e consegneremo alla Giustizia ogni singolo individuo che sta dietro a questi terroristi”.

L’ISIS-K è una fazione dell’ISIS – il movimento islamico promosso, finanziato e armato dagli Stati Uniti, dai membri europei della NATO e dalle monarchie del Golfo, per scardinare dall’interno lo Stato Siriano, per frammentare ulteriormente l’Iraq, la Libia e altri paesi. Quando, dopo vent’anni di guerra, USA e NATO sono costretti a ritirarsi dall’Afghanistan, dove vanno al governo i Talebani l’ISIS-K  inizia una serie di sanguinosi attacchi terroristici in Afghanistan, che poi si estendono all’Iran e al Pakistan man mano che si estendono l’area e l’influenza dei BRICS basate sulla stretta cooperazione tra Russia e Cina.

Siamo quindi di fronte a un rilancio del “terrorismo Islamico” ad opera principalmente dei servizi segreti statunitensi e britannici, affiancati da quelli ucraini e da altri. Lo scopo è colpire all’interno la Russia, nel momento in cui sta prevalendo militarmente  sull’Ucraina  di Kiev, e giustificare la guerra di Israele contro i palestinesi e le operazioni belliche USA in Medioriente  facendole apparire come azioni di difesa contro il “terrorismo islamico”. Nel quadro di tale strategia, c’è la possibilità di attacchi terroristici anche in paesi europei membri della NATO.

Manlio Dinucci

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About the author:

Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.

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