Analisi, dicembre 2015 – Ai bei tempi delle coalizioni, per il mondo arabo è un continuo sanguinare, un continuo piangere, una rovina senza fine (nella foto, rifugiati siriani in Iraq)
Da un quarto di secolo il mondo arabo vive al ritmo delle coalizioni.
E, di coalizione in coalizione, sprofonda sempre più nella regressione, nel caos e nella desolazione. Di coalizione in coalizione, questo mondo ha subito solo massacri, spoliazioni, esodi e rovine. Di coalizione in coalizione, il sangue di centinaia di migliaia di arabi è colato a fiumi, alimentando non solo l’odio degli Arabi tra di loro, ma anche tra gli Arabi e gli Occidentali.
Eppure, di coalizione in coalizione, proprio gli Occidentali ci avevano promesso una semina, grazie alle loro armi sofisticate e alle bombe intelligenti, di Democrazia, Pace e Prosperità, e anche di Diritti umani e Libertà di espressione.
Al contrario, di coalizione in coalizione, interi paesi arabi sono stati distrutti e la tanto attesa Democrazia è stata rimpiazzata da una dottrina che incoraggia l’arte di mangiare i cuori e tagliare le teste.
Eppure, di coalizione in coalizione, i benpensanti ci avevano promesso di lottare contro l’asse del male, il jihadismo sanguinario e l’orribile terrorismo…
Al contrario, di coalizione in coalizione, dal 2002 al 2014, il numero di morti provocati dagli attentati terroristi è cresciuto del 4500% !
Eppure, di coalizione in coalizione, i Grandi del mondo ci avevano garantito un futuro migliore, crescita culturale e prosperità economica.
Al contrario, di coalizione in coalizione, il solo futuro palpabile è stato quello dell’esodo, la sola cultura che si è radicata è stata quella degli attentati-suicidi, la sola prosperità quella dei campi profughi e della distruzione del patrimonio ancestrale.
Di coalizione in coalizione, si è riusciti a offrire al mondo arabo una stagione nuova, avvolta in carta fiorata, per darle un’aria giovanile, per farla bella, per farne una “primavera”.
Al contrario, mai una stagione è stata più funesta: 1,4 milioni di vittime (morti e feriti), 833 miliardi di dollari di danni e un numero astronomico di postumi, impressi per sempre nei corpi, negli spiriti e negli ideali.
Rifugiati siriani al posto di frontiera di Peshkhabour a Dahuk (430 km a nord-ovest di Baghdad, Iraq), il 20 agosto 2013
(AP / Hadi Mizban)
Di coalizione in coalizione, si sono visti dei coalizzati finanziare il terrorismo, promuovere il jihadismo e armare i dissidenti.
Di coalizione in coalizione, si sono visti dei coalizzati partecipare allo sfruttamento abusivo del petrolio, al saccheggio dei tesori archeologici e alla distruzione delle infrastrutture del mondo arabo.
Di coalizione in coalizione, sono state fomentate le guerre inter-religiose, esacerbati gli scismi, l’islam è stato infangato e i mussulmani demonizzati.
Di coalizione in coalizione, sono stati aperti camini di transumanza umana attraverso le terre, fino a frontiere recintate da filo spinato, e attraverso i mari, fino a una spiaggia dove un bambino con un pullover rosso si è accasciato, gli occhi fissi sulla sabbia umida, per non vedere più la crudeltà degli uomini.
Ai bei tempi delle coalizioni, per il mondo arabo è un continuo sanguinare, un continuo piangere, una rovina senza fine.
Ahmed Bensaada
http://ossin.org/uno-sguardo-al-mondo/analisi/1882-ai-bei-tempi-delle-coalizioni