La morbida transizione criminale da Bush/Cheney a Obama
Per gli osservatori ragionevoli e perspicaci della storia e dell’inganno politico l’ascesa di Barack Obama conteneva la promessa di nuovi pericoli senza precedenti: un rinvigorito Nuovo Ordine Mondiale, guidato dalla fazione criminale neoliberista dell’impero anglo-americano ed un iconico, ingannevole nuovo facilitatore ed una continuazione della criminalità e della guerra di Bush/Cheney, sotto una gestione più scaltra e molto più efficace.
Ora, appena pochi mesi in carica, l’amministrazione Barack Obama ha più che soddisfatto le promesse fatte ai suoi sostenitori dell’elite, accrescendo la distruzione di massa di Bush/Cheney mentre incantava le sue vittime in tutto il mondo in modo da farle a gioire del proprio stesso crollo.
Il facilitatore dell’impero
Sotto i suoi apparentemente infiniti carisma e fascino, Barack Obama è sempre stato un politico assolutamente spietato. E’ stato uno che ha fatto compromessi che ha danzato con le forze più oscure del potere politico e criminale, mentre persuadeva la gente comune, un camaleonte sicuro del consenso ed un “pragmatista”. Obama è il vero modello di ciò che George W. Bush pretendeva solamente di essere: “uno che unisce, non che divide”.
I segnali erano chiari dai primi giorni della competizione presidenziale che Obama era, come ogni candidato presidenziale, un burattino selezionato. La sua schiera di consiglieri di sicurezza nazionale e politica estera comprendeva i più famigerati criminali di guerra, “consiglieri” di intelligence/sicurezza e corrotti elementi dei think tank al mondo. La sua campagna è stata finanziata da Wall Street e dalle grandi società. Il suo programma politico è stato preso dal copione del Gruppo Bilderberg, del Consiglio delle Relazioni Estere e della Commissione Trilaterale. Entrambe il potere ed il denaro dell’elite neoliberista (e neoconservatrice) si sono saldati mentre i suoi rivali politici scomparivano.
Il record di Obama al Senato USA è di generale complicità con Bush/Cheney e lo status quo, compreso l’entusiastico sostegno al consenso sull’inganno della “guerra al terrorismo” ed alla grande menzogna dell’11/9. L’ex congressista USA Cynthia McKinney ha descritto come, nei suoi incontri con Obama, il senatore dell’Illinois si rifiutasse ripetutamente di agire in opposizione alle politiche di Bush/Cheney. Nuovamente, durante i suoi giorni al Senato e per tutta la campagna presidenziale, Obama ha non soltanto totalmente appoggiato l’amministrazione Bush/Cheney sul Patriot Act ma pure l’indiscriminata militarizzazione e criminalizzazione degli Stati Uniti.
Destabilizzazione immediata
Gli ingenui, i fiduciosi e gli ignoranti hanno continuato a nutrire fantasie sul “cambiamento”, anche se Obama ha prontamente distrutto ogni singola speranza, a cominciare dalla composizione della sua amministrazione. Ha selezionato una squadra di transizione e poi un gabinetto composto interamente da leggendari criminali di guerra e corrotti membri dell’elite, ciascuno più maleodorante e corrotto del successivo. Dal partecipante all’Iran-Contra Robert Gates e dal criminale di guerra Richard Holbrooke, a Hillary Clinton e ad una squadra di consiglieri economici composta dagli architetti della distruzione di Wall Street, inclusi Paul Volcker, Robert Rubin, Larry Summers ed il nuovo Segretario al TesoroTimothy Geithner.
Sotto Geithner ed il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, lo schema Ponzi che è Wall Street, l’indiscriminata rapina del popolo americano iniziata da Alan Greenspan, Bernanke e dal Segretario al Tesoro di Bush/Cheney Hank Paulson non soltanto è continuato inesorabile, ma si è metastatizzato ad ogni nuovo salvataggio e ad ogni nuova truffa orchestrata da Geithner.
Mentre il popolo di “Main Street” ha continuato a soffrire per una nuova Grande Depressione senza effettiva assistenza dall’amministrazione Obama, i forzieri finanziari del Nuovo Ordine Mondiale continuano a riempirsi con denaro rubato ai contribuenti USA. Nessun soccorso per le persone impoverite, mentre l’amministrazione “salva” le banche e Wall Street, secondo frodi come il “Programma di associazione pubblico-privato”. Lasciando i lupi a capo del pollaio finanziario, Geithner e l’amministrazione Obama hanno autorizzato il Congresso a scartare gli standard di valutazione dei titoli sulle “attività tossiche”. (Vedi anche questo editoriale e l’articolo di Arthur Leavitt, ex capo della SEC e del Carlyle Group). Sostanzialmente, l’amministrazione Obama semplicemente lascerà determinare alle banche ed alle istituzioni finanziarie che hanno prodotto la crisi con i loro massicci schemi Ponzi quanto desiderino valutare le loro “attività tossiche”.
In modo non sorprendente, questa mossa ha scatenato una enorme ripresa a Wall Street. Alcuni la hanno persino salutata come la fine della crisi.
Un piano di stimolo criminale
Il cosiddetto pacchetto di stimolo di Obama è ancora un altro cavallo di Troia. Come dettagliato esaurientemente ed incisivamente da Michel Chossudovsky in “America’s Fiscal Collapse“:
“Questo è un ‘Bilancio di guerra’. Le misure di austerità colpiscono tutti i principali programmi di spesa federali con l’eccezione di: 1. Difesa e guerra in Medio Oriente, 2. Il salvataggio bancario di Wall Street, 3. Pagamenti di interessi su un debito pubblico sbalorditivo.
“Il programma di stimolo di Obama costituisce la continuazione dei pacchetti di salvataggio bancario dell’amministrazione Bush. La soluzione politica proposta alla crisi diventa la causa, risultando in definitiva in ulteriori bancarotte nell’economia reale ed in un corrispondente crollo degli standard di vita degli americani.
“Entrambe i salvataggi bancari di Bush e di Obama sono intesi ad essere d’aiuto di istituzioni finanziarie in difficoltà, per assicurare il pagamento delle operazioni di debito ‘interbancarie’. In pratica, grandi somme di denaro transitano attraverso il sistema bancario, dalle banche agli hedge funds, ai paradisi bancari offshore e indietro alle banche.
“Ciò di cui stiamo trattando sono il trasferimento ed il sequestro fraudolenti dei risparmi di tutta una vita e dei fondi pensione, l’appropriazione fraudolenta di entrate fiscali per finanziare i salvataggi bancari ecc. Per comprendere ciò che è accaduto: seguite la pista del denaro dei trasferimenti elettronici con la prospettiva di stabilire dove sia andato il denaro.
“Ciò che è in questione è la criminalizzazione vera e propria del sistema finanziario: “rapina finanziaria’ in una scala senza precedenti.
“Il sistema monetario, che è integrato nel processo di bilancio dello stato, è stato destabilizzato”.
AIG: Obama reagisce per l’impero
La più significativa impronta criminale dell’amministrazione Obama è stata rivelata nel suo trattamento dell’American International Group (AIG), uno dei maggiori beneficiari della frenesia del “salvataggio”. La cospirazione Obama-AIG, che continua a palesarsi, è anche quella meno bene compresa.
Mentre il “risentimento” popolare è stato incanalato (dai media corporativi, da Obama e dal Congresso) a concentrarsi sui sintomi meno importanti del problema–i premi pagati ai dirigenti della AIG–il crimine maggiore che è la AIG stessa è passato inosservato. Come è stato il caso con la Enron, e con tutte le azioni di Bush/Cheney, l'”insulto” della AIG è un’altra “direzione sbagliata” e copertura.
La AIG non è “troppo grande per fallire”. E’ semplicemente un depositario di denaro sporco e di segreti sporchi troppo importante per metterlo allo scoperto. Barack Obama e la sua amministrazione lo sanno.
La AIG, uno dei maggiori fondi commerciali di capitale d’investimento sulla terra, è anche uno dei maggiori riciclatori di denaro del narcotraffico e di fondi illegali per operazioni clandestine. L’inchiesta “AIG” (From The Wilderness, 14 agosto 2001) di Mike Ruppert ha analizzato a fondo la AIG, esponendo continui collegamenti con operazioni segrete, narcotraffico, riciclaggio di denaro sporco ed il ruolo centrale della AIG nella connessione di potere Wall Street/Washington.
Il coinvolgimento della AIG nelle operazioni clandestine USA risale alla II Guerra Mondiale, alle sue radici come C.V. Starr, la società collegata ai servizi segreti fondata dall’agente dell’OSS Cornelius Vander Starr. La Starr era collegata ai membri della CIA/OSS Paul Helliwell e Tommy Corcoran. Le famigerate società di facciata della CIA collegate alla C.V. Starr, comprese Civil Air Transport, Sea Supply e Air America/Pacific Corp sono state rese note da Peter Dale Scott nel suo libro “Drugs, Oil, and War: The United States in Afghanistan, Colombia, and Indochina”.
E’ anche una enorme “breccia” finanziaria, le cui controparti includono la Goldman Sachs e (in modo non sorprendente) le stesse principali istituzioni finanziarie che sono i massimi destinatari del salvataggio TARP del governo USA.
Non sorprende che Barack Obama sia il massimo destinatario dei finanziamenti della AIG. Il denaro della AIG riempie anche le tasche di altri membri dell’amministrazione Obama e di illustri membri del Congresso, compreso il Senatore Christopher Dodd, che è stato accusato di un’intesa abnormemente favorevole per assistere la AIG.
L’uomo nell’ombra
L’ex amministratore della AIG Maurice “Hank” Greenberg rimane un personaggio chiave collegato all’istituzione, contro la quale ha combattuto, ha citato e pubblicamente rimprovera i funzionari a capo della sua ex società, la sua “bimba”.
Greenberg è membro di gruppi di pianificazione mondiale (Consiglio delle Relazioni Estere, Gruppo Bilderberg, Commissione Trilaterale) e della Heritage Foundation, ex candidato a direttore della CIA (1995). E’ amico di lunga data della famiglia Bush. Greenberg è così ben collegato che è stato considerato come candidato a direttore della CIA da Bill Clinton in 1995. Il profilo di Greenberg nella edizione di Time magazine del 20 giugno 2005, “Down But Not Out”, espone dettagliatamente la carriera di Greenberg come risorsa governativa, guru di politica estera e uomo forte.
Nel 2003, mentre dirigeva ancora la AIG, Greenberg è stato l’obiettivo di molteplici indagini nell’orchestrazione di atti falsi, gonfiatura delle riserve, scambi illegali di azioni, frode e falso contabile in una investigazione di Eliot Spitzer, che ha dichiarato che la AIG era “una scatola nera gestita con il pugno di ferro da un amministratore che non racconta la verità al pubblico”. L’indagine di Spitzer sulla AIG e su altri illeciti di Wall Street è stata successivamente e convenientemente fermata quando Spitzer è stato intrappolato in uno scandalo di prostituzione.
Sebbene Greenberg sia stato costretto a dimettersi da amministratore e presidente del consiglio di amministrazione della AIG, rimane oggi l’amministratore della Starr International (SICO) e della C.V. Starr, le società holding private che controllano miliardi del capitale della AIG. Sono le società Starr che costituiscono le radici originarie della conglomerata come società di proprietà dell’intelligence. In altre parole, Greenberg resta in carica nel cuore della AIG.
Vi è stata la manipolazione della AIG dietro alla ripresa di Wall Street?
Nelle ultime settimane trascorse, la borsa USA ha goduto di una forte ripresa, nonostante notizie economiche altrimenti da incubo. Uno dei fattori che ha scatenato questa ripresa è stata la notizia che le principali banche, come Citigroup, JP Morgan Chase e Bank of America—banche che secondo i rapporti erano sul punto del collasso ed in seguito i principali destinatari dei fondi del salvataggio TARP–hanno annunciato profitti in gennaio e febbraio del 2009.
Come è stato possibile questo?
Un rapporto di Tyler Durden, citando un anonimo insider trader coinvolto in scambi di AIG, rivela che la manipolazione ha fraudolentemente trasferito il denaro dei contribuenti USA alle controparti della AIG–le più importanti banche ed istituzioni finanziarie–con la AIG come “breccia”. Il rapporto sui profitti ha scatenato una ripresa del mercato che avviene a spese dei contribuenti USA.
Il rapporto completo (grazie a Jenna ed al Mike Ruppert Blogspot per questa scoperta) è incriminante ed impressionante:
Exclusive: Big Banks’ Recent Profitability Due to AIG Scam?
Estratto:
“La AIG, sapendo che avrebbe avuto bisogno di chiedere imminentemente altro capitale al Tesoro, ha deciso di gettare la spugna e ha fornito alle maggiori banche controparti con scambi che sono stati redditizi in modo spropositato per le banche ed in modo persino più spropositato in perdita per i contribuenti USA, che hanno dovuto gettare sempre più denaro nella AIG, senza che il Segretario al Tesoro USA Tim Geithner abbia dovuto rendere noto la reale portata di questa–per mancanza di una parola migliore–truffa fraudolenta.
“…Ciò che tutto questo significa è che se le dichiarazioni delle maggiori banche, cioè JP Morgan Chase, Citi e BofA in relazione alla anormale redditività in gennaio e febbraio fossero vere, comunque questi profitti sono stati a) singoli nel genere dovuti all’apertura in massa dei portafogli della AIG, b) interamente a spese della AIG, e cioè dei contribuenti, c) realizzati con la piena conoscenza ed intenzione di Tim Geithner (e quindi dell’amministrazione), d) sono stati sostanzialmente un trasferimento di denaro dai contribuenti alle banche (tuttavia in un’altra forma) utilizzando la AIG come intermediario [mia enfasi-LC].
“Per le banche proclamare la loro redditività in gennaio e febbraio è quanto più possibile essere al limite dell’ipocrisia criminale. Ed ancora, i contribuenti finanziano questo “singolo profitto”, che provoca una ripresa di borsa, permettendo quindi alle banche di invertire prontamente e di cominciare a vendere capitale più costoso…finanziato pure dal denaro dei contribuenti che sbocca nel mercato. Se l’amministrazione è veramente a conoscenza di questi fatti (e se Zero Hedge [il nome dell’autore-LC] lo sa, si può affermare con sicurezza che anche Tim Geithner abbia ricevuto il promemoria), allora il potenziale risultato sarebbe sbalorditivo una volta che queste informazioni arrivassero all’attenzione del pubblico generale….
“Questa manipolazione su larga scala di mercati, investitori e contribuenti è continuata abbastanza a lungo”.
La guerra di Bush/Cheney è anche la guerra di Obama
Il 27 marzo 2009, Obama ha lanciato la sua “nuova strategia per l’Afghanistan”. Questa nuova strategia è la continuazione ed espansione del piano di guerra di Bush/Cheney, ordita in seguito all’operazione false flag dell’11/9, utilizzando le identiche menzogne della “guerra al terrorismo” e dell’11/9 come giustificazione.
Come espresso chiaramente da Obama:
“Voglio che il popolo americano comprenda che abbiamo il chiaro e focalizzato obiettivo di scompigliare, smantellare e sconfiggere al Qaeda in Pakistan ed Afghanistan ed impedire il suo ritorno in quei paesi in futuro. Questa è una causa che non potrebbe essere più giusta.
“Ricordo a tutti che gli Stati Uniti non hanno scelto di combattere la guerra in Afghanistan. Quasi 3.000 della nostra gente sono stati uccisi l’11 settembre 2001 per non avere fatto nulla più che intraprendere la loro vita quotidiana”.
L’unanimità sull’inganno di “al Qaeda” non soltanto è viva e vegeta sotto Obama, ora è la giustificazione per un aumento di 21.000 truppe USA in Afghanistan, imponenti operazioni clandestine per tutta l’Asia Centrale ed il Medio Oriente ed una “guerra al terrorismo” persino più aggressiva. Questa è la conquista della “Grande Scacchiera” che le elite anglo-americane volevano attuare dopo l’11/9, ma è stata “sciupata” a causa del “tentativo maldestro” dell’amministrazione Bush/Cheney in Iraq.
Obama, che mentre questo rapporto va in stampa fa le riprese con la leadership del G-20, non andrà a tentoni con una guerra che è compatibile con gli obiettivi della “guerra al terrorismo” che ha articolato da anni e ha promesso di mantenere (ai suoi “padroni” del Nuovo Ordine Mondiale) per tutta la sua campagna.
Come esposto dettagliatamente da Michel Chossudovsky in “The Democrats endorse the “Global War on Terrorism”: Obama “goes after Osama“, la promessa di Obama è di più guerra perpetua:
“L’11/9 per Obama costituisce la principale giustificazione per intraprendere una guerra umanitaria in Medio oriente ed in Asia Centrale. A questo riguardo, la sua posizione non differisce da quella dell’amministrazione Bush.
“Si ritira dall’Iraq, ma resta in Afghanistan. Affronta l’Iran, sfida la Russia…A parte la retorica di portare le truppe a casa dall’Iraq distrutto dalla guerra, che potrebbe o non essere attuata, cosa distingue i Democratici dai Repubblicani?
“Un Presidente più eloquente, sagace e carismatico?
“Un approccio dignitoso e diplomatico alla politica estera USA?
Come icona pacificatrice ed unificatrice, Obama è stato piazzato per perpetuare l’insabbiamento dei crimini dell’Impero Americano e per salvare la “sciupata opportunità” dell’operazione false flag dell’11/9: un mondo unito dietro la guerra imperiale.
“Un’opportunità per l’elite dominante USA di ‘presentare al mondo un volto diverso che potrebbe rianimare illusioni sulle sue pretese democratiche, non soltanto a livello internazionale ma anche all’interno degli Stati Uniti’…
“Un approccio ‘umanitario’ fasullo e simulato all’Impero, che serve a mascherare la verità ed a ottenere il sostegno popolare.
“Un Comandante in Capo meno sprezzante, che ha comprensione della geopolitica ed è capace di prendere decisioni di politica estera. Un programma militare considerato più attentamente di quello sperimentato durante l’amministrazione Bush? Ma nessun sostanziale mutamento di direzione.
“Un mezzo per soffocare il dissenso e l’opposizione montanti all’establishment corporativo dominante fornendo l’illusione che i Democratici costituiscano una Vera Alternativa.
“Un mezzo per sorreggere l’illusione che gli afro-americani possano rimontare la scala sociale in America e che i loro diritti fondamentali vengono sostenuti.
“Un mezzo per indebolire i veri movimenti progressisti includendo ulteriormente le organizzazioni della società civile, i sindacati e le organizzazioni di base, per non parlare degli intellettuali di “sinistra” nell’area del Partito Democratico.
“Una distrazione dai crimini di guerra su vasta scala commessi sotto successive amministrazioni USA.
“Un ‘volto umano’ alla guerra ed alla globalizzazione”?
Un appello a resistere
Come lo scrivente ha avvisato in “Obama: return to elite status quo“, scritto poco dopo la vittoria di Obama:
“…l’arrivo di Obama come nuovo prestanome imperiale dell’impero anglo-americano non è una vittoria di, o per il popolo. Non comporterà in alcun modo un drammatico sconvolgimento e non è per niente una sorta di imminente rivoluzione. Questa elezione è stata una necessaria rotazione di gestione, prestabilita ai livelli più alti dell’elite anglo-americana.
“Il ‘cambiamento’ che la presidenza Barack Obama porterà all’America ed al mondo sarà di stile, non di sostanza: il ritorno al globalismo corporativo centrista delle ere di Clinton e Carter, completo di elite del Partito Democratico rigurgitate da quelle amministrazioni e nuovi politici neoliberisti che fanno i propagandisti di ideologie similari.
“…Il guanto di velluto sarà fatto scivolare indietro sul pugno di ferro, ma il pugno sarà ancora adoperato aggressivamente. Entro pochi mesi, la conquista globale che Bush-Cheney hanno cominciato riprenderà sotto l’ampiamente più convincente ed adorato Obama, che coerentemente ha dichiarato la propria intenzione di intensificare la guerra in Afghanistan e di “uccidere terroristi” da una parte all’altra del Medio Oriente”.
Per coloro che hanno passato gli ultimi otto terribili anni opponendosi e resistendo ai crimini di Bush/Cheney, preparatevi al peggio: il fascismo “più amico” ed il più pericoloso messaggero furtivo della storia.
Articolo originale:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=13050